1959 Primo Corso Nazionale CAI a Trieste - CENS - Nel Parco del Monte Cucco, natura, avventura, educazione naturalistica, speleologia, escursionismo, torrentismo, canyoning

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1959 Primo Corso Nazionale CAI a Trieste

Storia speleologia umbra
LE ORIGINI DELLA SPELEOLOGIA UMBRA - IMMAGINI, VIDEO E COMMENTI SU COME E QUANDO SONO NATE LE RICERCHE CARSICHE IN UMBRIA (di Francesco Salvatori)

CAPITOLO TERZO: la nascita della Scuola Nazionale di Speleologia del Club Alpino Italiano

Queste notizie e i relativi commenti sono necessari anche perché, attualmente, ci sono “Alcuni” che tentano di distorcere e falsificare la vera storia della nascita della speleologia umbra, accreditandosene, ingiustamente, i meriti. Quello che descriveremo è basato unicamente su documenti e fatti reali, molti vissuti in prima persona.

Le foto e in video allegati si riferiscono al periodo 1959 – 1960.

Nell'estate del 1959 è accaduto un fatto di fondamentale importanza: dalla Commissione Grotte "E. Boegan" della Società Alpina delle Giulie (Sezione CAI di Trieste) è stato organizzato il Primo Corso Nazionale di Speleologia, sotto l'egida del Comitato Scientifico Centrale del CAI, Presidente il prof. Giuseppe Nangeroni (uno dei massimi geografi italiani).

Iniziativa di fondamentale importanza per la Speleologia Italiana (come in seguito avremo modo di sottolineare) ma anche per la speleologia perugina (e umbra, di riflesso).

Infatti, dopo la partecipazione di due perugini del GS CGT, ASCI, CAI l'attività speleologica regionale ebbe un incremento straordinario sia in quantità, sia in qualità scientifica di ricerca e, soprattutto, in qualità tecnica. Si costruirono le prime scale in cavo d'acciaio e scalini in lega dural; vennero acquistale lunghe corde redaciate in canapa; furono utilizzate le prime imbracature e venne messa in opera l'illuminazione ad acetilene-elettrica sul casco (mutuando in parte quanto era stato utilizzato dagli speleologi francesi nella grande esplorazione pirenaica della Gouffre de la Pierre Saint Martin). Per l'italia erano prime assolute.

Senza questo corso, senza la Speleologia CAI, è probabile che le ricerche carsiche degli speleo perugini avrebbero preso un altro corso e non sarebbero assurte così rapidamente alle vette di attività e di risultati tecnici e scientifici che invece sono stati realizzati nei venticique anni che seguirono (esplorazioni come il Chiocchio e Monte Cucco, organizzazioni di Corsi Nazionali e Sezionali, creazione di strutture come il Centro Nazionale di Speleologia CAI "Monte Cucco", manifestazioni come il Congresso Nazionale di Perugia del 1978 e Phantaspeleo (1980-1991), prima manifestazione mondiale a superare, nel 1990, i mille partecipanti. Sulla falsariga e sull'affermazione di quest'ultima iniziativa si è poi costruita, facilmente, la manifestazione internazionale di novembre che tutt'ora prosegue, con alterne fortune.

Anche dal punto di vista della progressione in grotta la Scuola Nazionale di Speleologia, soprattutto per iniziativa del GS perugino (corsi nazionali del 1970, 1974, 1975, 1978), ha introdotto le tecniche di "sola corda" (nel 1973, prima fra tutti in Italia).

Con la spinta "scientifica" pervasa dal Corso di Trieste del 1959, alcuni speleologi di Perugia e di Gubbio hanno iniziato ricerche sull'idrologia carsica e sulla speleogenesi, raggiungendo notevoli successi e pubblicando i risultati su riviste nazionali e internazionali. Di particolare rilevanza l'Operazione Scirca, con la colorazione dei torrenti sotterranei di Monte Cucco e la loro messa in relazione con la Sorgente Scirca, e la recentissima pubblicazione del volume "Speleogenesi" che ha presentato la soluzione finale che interpetra in modo esaustivo tutti i meccanismi che portano alla formazione dei sistemi sotterranei. Anche questo lavoro non avrebbe potuto vedere la luce se non ci fosse stata la "spinta scientifica" ricevuta a Trieste nel lontano 1959.

Senza il corso di Trieste del 1959 è possibile che tutto questo non sarebbe avvenuto e la speleologia italiana non avrebbe avuto le caratteristiche (positive) che anche ora possiede.

I due documentari allegati sono relativi al Corso di Trieste del 1959 e alla susseguente discesa delle Buche del Diavolo di M. Civitelle (dove si vede l'uso delle scalette in cavo d'acciaio di nuova costruzione). In quest'ultimo documentario (girato da Guido Lemmi) si vedono Giancarlo Viviani, Francesco Salvatori, Giuseppe Coletti e Giulio Vagniluca (il più grande alpinista appenninico di quei tempi).

Alla prossima puntata: la nascita e i primi passi del Gruppo Speleologico CAI Perugia

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Trieste 1959: iIn una grotta del carso, un gruppo di corsisti


Dicembre 1959: le scalette di nuova costruzione e la corda ben tesa per sicura: le nuove conoscenze tecniche nella esplorazione del Pozzo Cappellano nelle Gole del Forello (Orvieto-PG)


Nella sede CAI di Via Piccinino a Perugia si costruiscono le nuove scalette con la tecnica appresa a Trieste
 
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