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Salita Ceri

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Gubbio - Porta S.Ubaldo - Stradoni - Basilica di S.Ubaldo - Il Coppo - Casa Sasso - Madonna del Sasso - Gubbio.

Località di partenza: Gubbio (Cimitero)
Lunghezza: 9,5 km
Dislivello totale: 372 m
Quota massima: 824 m
Tempo totale: 2 ore
Grado di difficoltà: facile
Cartografia: Kompass n. 664 "Gubbio-Fabriano" 1:50000 Quadrante 1:25000 CTR-IGM 116 III.

Fra i tanti riti pagani che poi hanno trovato seguito nella tradizione cristiana, quello della "Salita dei Ceri" a Gubbio è forse il più famoso e partecipato. Verosimilmente è legato a simbologie falliche spesso inserite nelle feste della primavera. E' una manifestazione corale vera, genuina, che attira turismo ma non è fatta per i turisti.

Il 15 di maggio di ogni anno, cascasse il Mondo, gli eugubini trasportano di corsa, a spalle, i giganteschi tre Ceri (attualmente dedicati a S.Ubaldo patrono della città, a S.Giorgio e S.Antonio) fin in cima al Monte Ingino e alla Basilica del Santo Patrono (almeno una volta all'anno bisognerà pur andarci!). E questa "corsa", su per una salita che non vi dico, dura solo pochi minuti tanta è la foga e l'eccitazione dei "ceraioli". Non si comprende proprio come facciano!

Per farvi capire che non racconto balle, eccovi un bell'itinerario che segue proprio i famosi "stradoni" dove gli eugubini riescono a trasportare di corsa "macchine" che pesano anche cinque quintali.

Con l'occasione fatevi anche un giretto per le vie della più bella città medievale. E quando siete in cima al Monte, sulla terrazza d'arrivo della funivia del Colle Eletto, godetevi Gubbio dall'alto: si mostra completa, tagliata dalla geometrica viabilità che la dice lunga sulla sua origine romana.

Partenza, ancora una volta, da un luogo ameno: il Cimitero di Gubbio, alla periferia Sud Est della città (499 - 0,0). Scusate, ma questi luoghi sacri sono molto utili anche perché di facile individuazione. Parcheggiata l'auto su una delle stradette laterali ci caliamo verso la SS 219 che sta proprio in fondo al viale d'ingresso del Cimitero (del resto siamo arrivati proprio da questa strada). Pieghiamo verso Gubbio. Passata la stazione di servizio, si evita di deviare a sinistra per la circonvallazione alberata e puntiamo invece diritti, in salita, verso una bella porta che supera le mura di cinta della città (informazione: prima della porta c'è anche una strada che va a destra in forte salita, indicata con "Funivia": se a qualcuno interessa si può fare la salita sul M.Ingino con questo mezzo di trasporto, magari impietosendo gli addetti alla gestione che di solito non vedono di buon occhio il trasporto di biciclette).

Ma ritorniamo al nostro itinerario e oltrepassiamo la porta prima detta. Ora siamo nel nucleo storico di Gubbio: si prosegue a destra in salita (anche ripida) fra case e chiese, mantenendo le mura della città sulla nostra destra. Una volta raggiunto Largo S.Marziale la prosecuzione è ancora destra. Segue Porta S.Ubaldo e più in alto (siamo sempre chiusi fra grandi edifici e mura) c'è un bivio: evitiamo la stradetta a destra (Comunità di S.Girolamo) per piegare invece a sinistra su una piazzetta e quindi imboccare, meraviglia delle meraviglie, su una specie di rampa ripidissima che rasenta alte mura di cinta (evitare la via di sinistra). Alquanto trafelati (non si è avuto ancora molto tempo per "rompere il fiato") si arriva su una specie di valico con tutta la città sotto: vien voglia di abbandonare l'impresa e di proseguire diritti in un'invitante discesa selciata. Ma questo non è affatto onorevole (se ce la fanno i ceraioli con cinque quintali sulle spalle!?), e allora pieghiamo bruscamente a destra per infilarci in una stretta porta che supera le mura (596 - 1,9). Qui incominciano i veri e propri "stradoni" della Corsa dei Ceri. Prima si è scherzato!

Pedalata dopo pedalata, tornante dopo tornante, la sterrata si mostra per quello che è; e non fa sconti a nessuno. Superiamo varie "cappellette" e diversi filari di alberi, fra cui spesso si mostrano le bianche rocce della "maiolica" (una stratificazione molto bella delle nostre montagne, spesso usata come pietra da costruzione; per averne conferma guardate le case di Gubbio). Finalmente, dopo un ultimo tornante a destra, arriviamo di fronte al piazzale che precede la Basilica di S.Ubaldo (804 - 3,4): evitiamo l'asfaltata di sinistra e proseguiamo diritti verso le gradinate della Chiesa.

Avendo di fronte il bel portale della basilica, pieghiamo a destra per un viottolo panoramico che aggira il M.Ingino. Poche decine di metri e giungiamo alla stazione di arrivo della funivia (se n'è parlato prima). Il panorama mostra l'Umbria migliore, specie se il tramonto è vicino.

Proseguiamo per una stretta strada asfaltata che sale verso Nord e poco dopo si sbuca su una bella e larga asfaltata (824 - 4,0) con la Basilica sulla sinistra.

Ora si va in discesa a destra, su asfalto (è la strada che porta a Gubbio). Mezzo chilometro più avanti si raggiunge un'ampia sella erbosa (770 - 4,5) dove ci sono tre possibili prosecuzione: a sinistra la larga asfaltata che scende a Gubbio; a destra un'altra strada asfaltata in leggera salita prosegue verso "Il Coppo"; ancora più a destra parte nei campi incolti un sentiero appena visibile che scende deciso verso occidente (porta a Gubbio con una discesa spettacolare e tecnica).

La nostra prosecuzione va verso Il Coppo e quindi in leggera salita sull'asfaltata di destra. Ben presto raggiungiamo il punto di ristoro del Coppo (796 - 5,2) (bar, telefono e fontana) (inizia coincidenza con itinerario n. 11). Intorno grandi boschi di pini.

Qui prendiamo a sinistra (asfalto, ma ancora per poco) fra tettoie e tavoli. Dopo qualche decina di metri finisce la copertura d'asfalto e si continua su sterrata, che prosegue in discesa aumentando via via la pendenza. Passiamo a lato di un grosso cancello. Oltre siamo dentro un bel bosco e sempre in discesa. Ad un bivio (744 - 6,2) proseguiamo diritti evitando di piegare a destra. Più avanti altro bivio (736 - 6,5): qui si prende a destra in discesa (finisce coincidenza con itinerario n. 11). In un baleno siamo al trivio di Casa Sasso (676 - 7,4): diritti si va alla casa colonica; a sinistra parte una sterrata per Casa Barco; in mezzo, ma poi piegando a sinistra, un'altra sterrata che scende in forte pendenza. Quest'ultima è la nostra prosecuzione.

Ora non c'è più alcun problema di orientamento: la strada è unica e in discesa. Ma conviene comunque procedere lentamente ed osservare le belle forme di erosione che hanno modellato la profonda valle; specie all'altezza della piccola chiesetta della Madonna del Sasso. Dopo un tratto tagliato nella roccia e un'ultima ripida discesa ecco le mura del Cimitero (499 - 9,5).
 
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