L'autonomia della Scuola Nazionale di Speleologia CAI - CENS - Nel Parco del Monte Cucco, natura, avventura, educazione naturalistica, speleologia, escursionismo, torrentismo, canyoning

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L'autonomia della Scuola Nazionale di Speleologia CAI

1978: autonomia della Scuola Nazionale di Speleologia del C.A.I.

Dovettero passare 10 anni prima che gli INS (sia di chiara fama che usciti dagli esami di Trieste del 1969 e del 1973) potessero avere una propria strutturazione didattica autonoma riconosciuta. Soprattutto per il tenace lavoro e per l'assidua opera di convincimento di Cossutta, Polverini e Salvatori si riuscì nella primavera del 1978 a superare la contrarietà della C.G.Boegan e a far approvare dagli Organi Direttivi del CAI un nuovo regolamento che prevedeva una struttura didattica della speleologia CAI autonoma, con gli INS che, costituitisi in Assemblea, nominavano il proprio Direttore e Segretario, programmavano i corsi nazionali ed approvavano quelli sezionali, distribuivano fra le varie iniziative i fondi disponibili.

Il primo Direttore fu Francesco Salvatori, mentre il primo Segretario Roberto Polverini.

La SNS CAI fece il suo esordio operativo con il 1° Corso Nazionale di Perfezionamento Tecnico che si tenne nell'agosto del 1978 in Val di Ranco a Monte Cucco per l'organizzazione del GS CAI Perugia (direttore Francesco Salvatori).

Fu un corso molto partecipato e gettò le basi didattiche per tutte le iniziative analoghe successive. Fra l'altro fu una straordinaria occasione per diffondere a livello nazionale l'uso della tecnica di progressione su corda. Molti dei partecipanti poi divennero INS e dettero un contributo fondamentale alla SNS CAI.

Nel 1978, in autunno, si tenne a Pordenone, per l'organizzazione del GS Pordenonese CAI, un importante Convegno internazionale sul tema delle tecniche di progressione. In quella occasione ci fu un violento attacco polemico contro la neo costituita SNS CAI in cui il Direttore Salvatori si ritrovò solo a difendere quanto voluto dal Sodalizio, avendo contro un po' tutta la speleologia italiana, non escluso Carlo Finocchiaro, che fra l'altro era presidente della Sottocommissione per la Speleologia CAI.

Particolarmente accaniti e coordinati apparvero il GSP CAI UGET e il GSB CAI Bologna. In quell'occasione sembrò che si decretasse la morte prematura della SNS CAI e la conferma della scuola SSI, ai cui principi quasi tutti aderirono.

Ma poi, in pochissimo tempo, i successi e il continuo lavoro dei pochi INS rimasti nella SNS CAI cambiarono radicalmente la situazione: la struttura didattica del Sodalizio (anche per l'apporto logistico e d'immagine di strutture come il Centro Nazionale di Speleologia di Costacciaro) si affermò sempre di più, facendo quasi scomparire le iniziative SSI.

L'esame INS del 1979 a Frasassi (per l'organizzazione del GSM CAI Ancona), i molti successivi corsi nazionali organizzati a Costacciaro e Rovereto, le iniziative di coinvolgimento come le spedizioni nei Pirenei e nel Vercors, fecero si che si creasse un vasto gruppo di speleologi molto motivati, capaci tecnicamente, fortemente legati al CAI, profondamente innovativi e capaci di pensare al futuro.

Questo fu uno dei motivi che dette ampia credibilità e fece crescere la speleologia CAI, per molti anni. Questo fu uno dei motivi per cui la speleologia CAI è stata per lungo tempo il punto di riferimento della speleologia italiana (e non solo). (FS)
 
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